Una mostra, un libro: Dis/Integration è anche un volume d'arte. La presentazione a Sapienza, Università di Roma

 

In occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità nell'Aula Magna del Rettorato della Sapienza ha avuto luogo la presentazione del volume DIS/INTEGRATION, che è allo stesso tempo catalogo e libro d'artista, riferito alla mostra attualmente in corso presso l'Università di Roma Tre.
La presentazione è stata l'occasione di tornare laddove questa esperienza ha avuto inizio esattamente un anno fa ripercorrendo le tappe di questa iniziativa espositiva itinerante: la mostra infatti dalla Sapienza è poi stata allestita nel Museo Laboratorio di Tor Bella Monaca, al centro di Ostia, presso l'Accademia d'Ungheria ed ora, fino al 16 dicembre, nella torre del Rettorato della Università degli Studi di Roma Tre, come ricordato dalla  Magnifica Rettrice Antonella Polimeni, che ha ricordato anche la visita del Presidente Mattarella e del premio nobel Parisi.
Al saluto della Rettrice ha seguito l'intervento di Fabio Lucidi proprio in quanto prorettore alla quarta missione della Sapienza, volta a favorire la crescita delle persone, soprattutto di chi è più svantaggiato.
 
Sul volume, oltre al curatore della Mostra Alessandro Zuccari, si è soffermato Filippo Ceccarelli, che da più di 10 anni segue con interesse e amicizia il percorso dei Laboratori d'Arte di Sant'Egidio che ha sottolineato come questa arte si insinua, come lo slash che divide la parola titolo della mostra e si fa spazio anche attraverso la decisione di inserire la frase di Erasmo sull’amicizia, sul marmo dove era presente la dedica di epoca fascista. Ma soprattutto Dis/Integration non è un gioco di parole ma è un mondo e promessa di una utopia in cui la realtà diventa migliore.  
 
Laura Iamurri ordinaria di Storia dell'Arte contemporanea a Roma Tre ha sottolineato il valore dei laboratori dove avviene la scoperta di una comunicazione comunque possibile e il carattere relazionale di questa produzione artistica, mentre Maria Cuffaro, giornalista ma anche artista, ha sottolineato il valore poetico ed incisivo delle parole presenti in mostra e tutt’ora presenti sulle scale del Rettorato: inserite in architetture monumentali del ventennio sono parole che sollecitano la riflessione.

Dall’Ucraina, in collegamento da Ivano-Frankivsk, Ludmilla di Sant’Egidio ha raccontato come le persone con disabilità in Ucraina siano sostanzialmente rese invisibili e chiuse in istituti. Da un istituto di persone disabili e anziani di Kiev, in pericolo per i bombardamenti, dieci amici con disabilità sono stati condotti in salvo e vivono oggi con lei e altri amici della Comunità in una casa di Ivano-Frankivsk: Ludimilla ha dichiarato come la guerra l’abbia spinta ad assumere responsabilità e come dipingere e vivere con loro sia un modo per costruire pace.

Il curatore di DIS/INTEGRATION Alessandro Zuccari ha raccolto gli interventi chiarendo come la potenza delle immagini e delle parole può esistere grazie ad un percorso paziente: parlare, ascoltare, aiutare e trovare la forma giusta per esprimersi. Il grande lavoro ha permesso nel tempo di far emergere la personalità di ciascuno. In ognuno c’è una creatività che però va aiutata ed ognuno ha i suoi tempi.

Anche César Meneghetti da San Paolo in Brasile sottolinea la necessità di proteggere gli artisti ed ha affermato come l’incontro con i Laboratori, il lavoro comune da ormai 10 anni ha cambiato la sua vita e il suo modo di fare arte.